Trinidad ad una prima vista potrebbe sembrare un attento allineamento di piccoli e vecchi cubetti di lego, sgangherati ed usurati ormai dal tempo, ma posti lungo uno stessa linea, ponendo l’attenzione affinché i colori non si ripetano più di due volte.

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Calandosi dall’alto di questi cubetti, si scivola lentamente in vie semplici, larghe abbastanza da far passare un carretto trainato da cavalli e fatte di ciottoli ancorati l’uno all’altro e sigillati tra loro da un bacio di terra. Ci si innamora di Trinidad per i suoi colori capaci di donare a questo piccolo borgo (il più antico di Cuba) tanta bellezza, esaltata ancora di più dalla semplicità delle persone che vi abitano. Passeggiare tra queste vie, ti rievoca alla mente ciò che i nostri nonni e bisnonni erano forse comuni osservare. Venditori per strada, pronti ad offrirti ciò che la loro terra produce, bimbi a cui non manca mai il sorriso occupano le vie inventandosi giochi con quel poco che hanno. Ovviamente non mancano i locali per turisti che un po’ stonano con l’ambiente riportandoti bruscamente nel mondo reale. Continua a leggere